Bitcoin paesi vietati
Alcuni Stati si sono mostrati da subito interessati ad adottare le valute digitali. È il caso di Russia e Venezuela, che secondo il New York Times starebbero pianificando di creare delle proprie monete virtuali per eludere le sanzioni americane.
Secondo una stima di Russia Today, si sono registrati finora tre tipi di risposta al fenomeno.
Divieto di Bitcoin: questi sono i paesi in cui la criptovaluta è limitata o vietata
Una prima risposta è quella data da un gruppo di Stati, 50 in tutto, che hanno deciso di dotarsi di sistemi di controllo per seguire passo dopo passo il modo in cui le criptovalute andranno a convivere o collidere con i sistemi valutari tradizionali. In questi Paesi le valute digitali sono state ufficialmente riconosciute come un sistema valido per effettuare pagamenti o altri tipi di attività finanziarie.
Nel secondo gruppo rientra una cerchia di Paesi che si è detta «diffidente» nei confronti di Bitcoin e delle altre criptovalute. Il Nepal non dispone di alcuno strumento legale per bitcoin paesi vietati eventuali violazioni.
Il Pakistan non riconosce le monete digitali, ma a maggio ha comunicato che sta studiando delle contromisure per impedire che qualcuno attraverso di esse provi a evadere il fisco o a riciclare denaro. Il governo boliviano vieta tutte le operazioni effettuate con strumenti di pagamento che non sono emessi e non possono essere controllati dalla Banca centrale del Paese.
Analoghe decisioni sono state prese in Libano, Bitcoin paesi vietati bitcoin sentiment trading Namibia.